Nell’ultimo consiglio comunale è stata confermata la scadenza ordinaria dell’Imu al 16 giugno, con la possibilità di pagare in ritardo senza interessi o sanzioni, per i soli contribuenti che dimostreranno le difficoltà dovute all’emergenza Covid-19.
L’amministrazione senza assessore al bilancio si è ridotta a scopiazzare, male e frettolosamente, bozze di provvedimenti predisposti da altri enti.
Non stupiscono, quindi, la confusione e i problemi causati ai contribuenti fiuggini, da ultimo con la mozione presentata dai Consiglieri Ludovici, D’Adamio e Paris, che prevede la rinuncia del Comune ad applicare sanzioni ed interessi per chi pagherà in ritardo, per colpa del Covid-19, senza alcuna distinzione tra la quota IMU riservata allo Stato e quella invece nella disponibilità dei comuni.
Secondo il Ministero, però, tutto ciò non si può fare!
La cosa ancora più grave è che, dopo aver letto la risoluzione del Ministero dell’Economia, che ha annunciato possibili ricorsi al Tar, l’amministrazione ha preferito non comunicare nulla ai cittadini.
Oggi scade il termine per pagare ed i contribuenti di Fiuggi non sono stati avvisati di nulla, se non tramite la pubblicazione su una sezione del sito comunale, che notoriamente nessuno legge.
Ma questa è solo l’ultima anomalia della vicenda. Difatti:
1) Il provvedimento è stato presentato direttamente in Consiglio Comunale, senza tutti i necessari passaggi formali, in quanto la bozza sarebbe pervenuta solamente il giorno prima. Peccato che sulla pagina facebook dell’Ifel, che ha predisposto quella bozza, il testo era già scaricabile dal 21 maggio!
2) L’amministrazione ha in un primo momento sostenuto che non occorreva alcun parere del Revisore dei Conti, nonostante ciò fosse chiaramente scritto nel testo dell’atto portato in votazione. Poi, invece, ha fatto marcia indietro, sostenendo di averlo già richiesto, ma informalmente. Infine, altro testacoda: il parere serviva ed era stato già richiesto, ma via mail. Peccato che la mail al revisore sia stata inviata solo tre giorni dopo il consiglio comunale.
3) Hanno garantito che non era necessario alcun approfondimento, nemmeno quando abbiamo ricordato loro che operando in questo modo avevano già creato, in passato, problemi con la TreEsse.
Peccato che proprio il revisore dei conti nel suo parere – emesso successivamente all’approvazione del provvedimento in Consiglio Comunale – abbia segnalato la necessità di inviare immediatamente quella deliberazione alla TreEsse. E così, magicamente, nella versione pubblicata sull’albo pretorio il testo contiene un apposito passaggio sulla TreEsse che non era mai stato letto, discusso ed approvato nel
Consiglio Comunale.
4) Ci hanno detto che il provvedimento era assolutamente legittimo, in quanto copiato dalla
fondazione Ifel. Peccato che una settimana dopo l’approvazione, il Ministero dell’Economia e delle Finanze sia intervenuto con una specifica risoluzione, proprio per bacchettare le amministrazioni che
avevano copiato il provvedimento dell’Ifel. Secondo il Ministero, infatti, sospendere sanzioni ed interessi non rientra nei poteri dei Comuni, che non hanno alcuna competenza in materia vista la riserva di legge.
Come riportato da Ciociaria Oggi, i Comuni che hanno seguito lo schema predisposto da Ifel, “naturalmente si espongono al rischio di vedersi impugnare davanti al Tar la delibera da parte del Ministero dell’Economia, che nella risoluzione 5/2020 di lunedì scorso ha escluso questa possibilità”.
Insomma, un vero pasticcio e la solita cialtroneria di questa amministrazione nella gestione della cosa pubblica!
A rimetterci saranno come sempre i cittadini, che avrebbero invece bisogno di certezze e comunicazioni chiare.
Gruppo consiliare Fiuggi Viva